La Formazione

Il termine “improvvisazione” è generalmente inteso in senso negativo come sinonimo di approssimazione e di impreparazione. La nostra esperienza nel campo teatrale vuole invece rivalutarne i suoi aspetti positivi di creatività, di invenzione, del saper fare e creare sul momento.

 

L’improvvisazione come attività naturale dell’uomo

Tutta la nostra vita è per la maggior parte centrata sull’improvvisazione, cioè sulla capacità di saper reagire all’istante agli stimoli provenenti dall’esterno e questo non solo per gli eventi fortuiti ma anche nel caso di un’ attività programmata come ad esempio quella lavorativa dove, all’interno e nel contesto di obbiettivi e strutture definite, il singolo individuo deve poter metter all’opera la propria capacità-creatività individuale.

L’improvvisazione come gioco e apprendimento

Come anche avviene (o dovrebbe avvenire) nello sport l’improvvisazione è un’attività che, sia nel momento di studio-apprendimento che in quello della rappresentazione, ha alla base il gioco e il divertimento concepiti come elementi indispensabili sia per la soddisfazione dell’individuo e del gruppo che come garanzia per un buon risultato finale. L’idea che l’educazione e la formazione debbano essere strumenti coercitivi o di sofferenza speriamo sia ormai definitivamente consegnata al passato.

Percorso formativo – Obbiettivi della formazione

Il percorso formativo si pone come obbiettivi principali lo sviluppo della capacità e del potenziale creativo individuale, l’ascolto e la disponibilità verso l’altro-gli altri, lo sviluppo del senso di appartenenza ad una squadra (team building), il miglioramento delle dinamiche collettive. Tutto ciò spostando decisamente l’attenzione dalle problematiche di lavoro aziendali per concentrasi sulle dinamiche del gioco-divertimento-apprendimento.

Caratteristiche della formazione

La formazione è messa in atto dai due docenti, attraverso un’attività dinamica, partecipativa e interattiva di tutto il gruppo ed alterna momenti pratici a brevi momenti teorici di analisi del lavoro svolto e di spiegazione degli obbiettivi . Il lavoro è centrato su divertenti esercizi e semplici strutture di improvvisazione (games) che permettono al singolo partecipante di misurarsi progressivamente con le proprie difficoltà e possibilità creative e al gruppo di sviluppare sempre di più le dinamiche di “squadra” per giungere a quello che è l’essenza dell’arte improvvisativa: la creazione collettiva.

L’uso dell’improvvisazione non è qui inteso solo come momento di studio e di ricerca ma si pone come obbiettivo quello di mettere in grado ogni partecipante (singolo o gruppo) di improvvisare “dal vivo”. A tal fine vengono valorizzati i meccanismi di flessibilità, adattabilità alle situazioni, ascolto dell’altro sia esso il “compagno di squadra” o

l’eventuale spettatore dell’evento. Utilizzeremo il termine di “giocattore” tipico del match di improvvisazione per definire i partecipanti al percorso formativo. Si tratta di una giocosa fusione teatral-sportiva tra i termini di “attore” e quello di “giocatori”. Ci preme anche sottolineare che in altre lingue a noi vicine (francese, inglese, tedesco ecc.) il verbo “giocare” ha il doppio significato di recitare e giocare.

Tappe del percorso formativo

Il lavoro che proponiamo si articola sostanzialmente in tre fasi:

a) Stimolo dei meccanismi creativi

Viene proposto un lavoro di ricerca, di stimolo e di esplorazione dei processi creativi di ogni partecipante in modo da spostare idealmente la propria condizione di attore e quella di giocattore/autore.

b) Creazione collettiva

In questa fase vengono analizzate le regole ed i procedimenti che favoriscono, attraverso l’ascolto e la disponibilità verso l’altro, l’interazione e l’improvvisazione tra due e più giocattori.

c) Studio e pratica delle strutture

Nella fase finale del lavoro, le capacità creative individuali e la disponibilità verso gli altri attori vengono messe al servizio della creazione di una struttura globale, di uno sviluppo narrativo e drammaturgico dell’improvvisazione.

In quest’ultima fase l’attore non è più solo giocattore/autore/regista di se stesso, ma indirizza questa funzione a tutto il gruppo.

Strutturazione generale delle sedute di lavoro

· esercizi di riscaldamento e di attenzione collettivi

· esercizi di tecnica individuale

· improvvisazione a due e a piccoli gruppi

· studio delle strutture dell’improvvisazione

· analisi del lavoro svolto

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